
L’uomo è l’unico animale a consumare latte anche dopo la prima infanzia e di specie differenti dalla propria. Inoltre, sempre più spesso tendiamo a prediligere quello scremato o parzialmente scremato, credendo di operare una scelta maggiormente salutare, ma siamo davvero sicuri che sia così?
In linea di massima, il latte è uno di quegli alimenti che spessissimo elimino dalla dieta anche nei bambini per diversi motivi:
1. In Italia, un’elevata percentuale di persone risulta intollerante al lattosio per carenza di produzione di lattasi, enzima che digerisce il lattosio, lo zucchero naturale del latte.
2. Sono frequenti casi di intolleranza alla caseina – una proteina del latte – con una cross-reattività anticorpale con il glutine. Significa che la caseina è una molecola con forma simile al glutine e coloro i quali sono sensibili o intolleranti ad esso, spesso sviluppano reazioni immunitarie anche nei confronti della caseina.
3. Nel latte non biologico si ritrovano tracce di tutto ciò che ha mangiato la mucca: antibiotici, antinfiammatori, ormoni stimolatori della crescita nonchè i pesticidi e gli erbicidi con cui è stato trattato il mangime.
4. Il suo profilo nutritivo ricalca quello dell’alimento che viene dato all’animale e il suo stesso stile di vita. Se la mucca viene fatta pascolare libera, nutrendosi di erba fresca, la qualità del latte è molto migliore rispetto a quella del latte di un animale nutrito con cereali o derivati animali.
5. La pastorizzazone del latte ci dovrebbe proteggere dalla presenza di batteri, virus o funghi, ma purtroppo altera anche la presenza di alcune vitamine ed aminoacidi creando nel tempo delle carenze che vanno ad inficiare la nostra salute. Un esempio sono i livelli di cisteina nella nostra dieta. Spesso risultiamo carenti di questo aminoacido essenziale per la produzione di glutatione – il più importante antiossidante del nostro corpo e fondamentale per la metabolizzazione degli ormoni e la detossinazione di farmaci e tossine a livello epatico.
Eppure, alcune persone lo tollerano, e sopratutto nell’infanzia può essere un alimento completo ed equilibrato, a patto di consumarlo crudo (non pastorizzato – per non alterarne le qualità), biologico, così da assicurarsi che non contenga farmaci o altre sostanze tossiche, e sopratutto intero, perchè specialmente nell infanzia i grassi sono fondamentali per lo sviluppo del sistema nervoso e di quello endocrinologico (ormoni).