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Sfatiamo un mito: la Soia non è un alimento salutare… non per tutti

I nostri consigli

SoiaSpessissimo vediamo hamburger di soia, tofu, latte di soia come alternative salutari alla carne e al latte e suoi derivati. Moltissimi vegetariani e vegani fanno affidamento sulla soia come una delle principali fonti di proteine. Trovate la lecitina di soia come emulsionante in moltissime salse, cioccolata e prodotti confezionati che assumete, senza saperlo, anche se non siete vegetariani.

Spesso ne assumiamo troppa quando invece sarebbe meglio evitarla o ridurne l’assunzione per 3 motivi:

    1. La soia contiene delle sostanze chimiche, gli “isoflavoni” che mimano gli estrogeni

Gli isoflavoni mimano così bene gli estrogeni che la soia viene consigliata alle donne in menopausa per ridurre i disturbi dovuti al calo degli estrogeni tipica di questa loro fase della vita. Capite bene che se funzionano così bene in una donna in menopausa, negli uomini, nei bambini e nelle donne in età fertile possono portare ad un eccesso di estrogeni se assunta in quantità eccessive.

    1. La soia contiene sostanze gossigene, vale a dire che inducono il gozzo tiroideo e ad un ipofunzionamento della tiroide.

Queste sostanze impediscono alla tiroide di assorbire lo iodio che è invece fondamentale per la sintesi degli ormoni tiroidei. Se assumete troppa soia e troppo poco iodio potreste diventare ipotiroidei.

  1. La soia è un legume, e come tutti gli altri legumi, non sono facilmente digeriti.

I legumi sono semi, e hanno come scopo quello di oltrepassare il tratto digerente degli animali che li mangiano sufficientemente intatti da poter crescere nel terreno una volta espulsi. Per riuscire ad attraversare il tratto intestinale senza subire troppi danni, contengono sostanze che inibiscono la digestione e l’acido fitico, che va a chelare alcuni minerali vitali come lo zinco, il ferro ed il calcio rischiando di creare carenze di questi minerali. L’inibizione della digestione può portare al ristagno di cibo non completamente digerito nel tratto intestinale con sovra crescita batterica ed irritazione della mucosa intestinale. Un soggetto sano può non avere effetti negativi da queste sostanze che tra l’altro diminuiscono con la cottura, ma intestini infiammati o pazienti celiaci possono non tollerarne grandi quantità.

Questo non significa che non bisogna mai più mangiare la soia ma tenere presente queste sue caratteristiche ci permette di scegliere la nostra alimentazione con consapevolezza e evitare di esagerare con la sua assunzione.

Fonti

Urbano G. et al. “The Role of Phytic Acid in Legumes: Antinutrient or Beneficial Function?” Journal of Physiology and Biochemistry 56, no. 3 (september 2000): 283-94.

Ingenbleek Y and K.S. McCully. “Vegetarianism Produces Subclinical Malnutrition, Hyperhomocysteinemia, and Atherogenesis.” Nutrition 28, no.2 (February 2012): 148-53.

Amy Myers, M.D., The Autoimmune Solution,Herper One Editore 2015