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Plastica, BPA e autoimmunità.Se lo conosci lo eviti.

La settimana scorsa c’è stato il congresso annuale dell’Institute for Functional Medicine sulle patologie autoimmuni, e seppur io non ci sia potuta andare mi arrivano molti aggiornamenti a riguardo.

Condivido con voi un interessante estratto del dott. Datis Kharrazian sugli effetti del BisPhenol-A (BPA) sul sistema immunitario.

Il BPA è una tossina ormai praticamente onnipresente e, anche se pensate di non averne mai sentito parlare, forse avete trovato la dicitura “BPA Free” su qualche giocattolo o biberon per bambini oppure su qualche contenitore di plastica per il cibo.

Si tratta di una sostanza usata nella produzione del policarbonato (plastica per i non addetti), poliestere e delle resine epossidiche spesso usate nelle bottiglie di plastica e per il rivestimento interno delle lattine di alluminio per il cibo in scatola. Si può trovare anche negli scontrini e può essere assorbito nel sangue in quei pochi secondi in cui viene maneggiato.

Ho relazionato in passato, in sede congressuale, sulle caratteristiche del BPA come perturbatore endocrino in quanto si comporta, nel corpo, come un estrogeno, e la sua presenza nell’organismo è stata associata a tumori, diabete, obesità, infertilità, alterazioni del sistema nervoso, del cervello e del sistema cardiovascolare ecc..

Studi più recenti, invece, lo hanno collegato all’autoimmunità, dandoci ulteriori motivi per evitarlo.

Il BPA è presente in molti oggetti di comune impiego:

  • Bottiglie d’acqua
  • CD
  • Giocattoli
  • Bicchieri e posate di plastica e di carta
  • Scontrini
  • Alcuni biberon
  • Nel rivestimento interno dei coperchi dei contenitori di vetro per le conserve ed altro
  • Nel composito usato dai dentisti
  • In molti dispositivi usati dai medici come ad esempio le siringhe, i deflussori delle flebo e le sacche delle flebo
  • Nelle tubature in PVC
  • Nella moneta cartacea in tutto il mondo

Il Centro per il Controllo delle malattie negli USA (la CDC) ha dichiarato livelli rilevabili di BPA nel 93% dei soggetti analizzati.

Chi è affetto da una patologia autoimmune della tiroide o del sistema nervoso dovrebbe prendere molto sul serio la sua esposizione a tale sostanza.

Ma come fare per ridurre la nostra esposizione al BPA?

La plastica ormai è veramente onnipresente nel nostro ambiente per cui non possiamo liberarcene del tutto. Possiamo però ridurne drasticamente la presenza!

Usate prodotti BPA-free, vale a dire, che ne siano privi. Sempre con più frequenza trovo scritto sulla confezione o sulla descrizione delle caratteristiche di molti oggetti di plastica che sono appunto, BPA-free. Imparate e prendete l’abitudine a leggere le etichette della plastica. Ricordatevi che quelle plastiche che sono contrassegnate con il codice 3 o 7, possono contenere BPA.

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Riducete l’uso di acqua in bottiglia di plastica. Comprate acqua in bottiglia di vetro oppure fatevi installare un buon filtro per l’acqua del rubinetto e quando volete portarvi in giro dell’acqua fatelo con delle bottigliette in vetro. Online si trovano diverse bottigliette di vetro da mezzo litro con dei rivestimenti in silicone che le rendono praticamente infrangibili. A me sono cadute anche da 1 metro di altezza senza danneggiarsi minimamente.

Riducete il consumo di cibi in scatola. La maggior parte delle lattine è rivestito con una plastica che spesso contiene BPA. Preferite sempre cibi freschi e non confezionati, ma se non potete proprio farne a meno preferite i cibi in confezione di vetro anche se, anche questi, nel tappo contengono un rivestimento di plastica.

Evitate di riscaldare i contenitori in policarbonato nel microonde o nella lavastoviglie. Quando la plastica viene riscaldata tende a degradarsi e rilasciare BPA nel vostro cibo.

Evitate di usare cialde per le macchinette del caffè in plastica, e bicchieri per il caffè in plastica o in carta, il calore e l’acidità del caffè fanno si che la plastica rilasci BPA. I bicchieri di carta contengono un sottile rivestimento interno per renderli impermeabili che contiene piccole quantità di BPA. L’ideale sarebbe usare la buona vecchia moca usando le tazzine di ceramica. Quelli di voi che usano i bicchieri di carta con il tappo in plastica come si usa fare all’estero, cercate almeno di non usare il coperchio di plastica. Mentre bevete il caffè passa attraverso il forellino del tappo di plastica e viene rilasciato BPA.

Evitate di usare piatti e posate di plastica. Eliminate le padelle e le pentole in teflon ed i mestoli di plastica e sostituiteli con acciaio inox e legno.

L’ideale è usare sempre alternative alla plastica. Molti produttori, negli ultimi anni stanno dichiarando che le loro plastiche sono BPA free. Non fatevi fuorviare da queste scritte!! Spesso sostituiscono semplicemente il BPA con Bis fenol S (BPS) o altre sostanze chimiche che recenti studi stanno dimostrando essere altrettanto dannosi. Usate quindi il vetro, la ceramica, o l’acciaio inox per conservare e riscaldare il cibo.

Dott.ssa Federica Marinelli