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Vitamina D: l’integrazione dalla mamma al bambino

A compendio del nostro articolo già esistente sulla Vitamina D e che potrete trovare cliccando QUI, vogliamo aggiornarvi a riguardo, tenendo conto di come influisca l’integrazione dalla mamma al bambino.
Uno studio condotto su donne tra la quarta e la sesta settimana postpartum, e quindi in pieno allattamento, ha evidenziato come l’assunzione quotidiana di 6400 Unità Internazioni di Vit. D da parte della madre, assicurasse al bambino la ricezione di 400 Unità attraverso il proprio latte, abolendo di fatto l’integrazione per lui richiesta.
Chiunque abbia un bimbo piccolo, sicuramente si sarà sentito dire che occorre somministrargli la Vitamina D fin dalla nascita, poichè il latte materno ne è carente e non sempre il fabbisogno dell’infante coincide con la reale capacità del suo corpicino di produrre il necessario, tenendo conto sempre dei fattori ambientali in cui è immerso, quali l’esposizione al sole e all’aria aperta, essenziali per la produzione di Vitamina D.
Una prescrizione giustissima, tenendo conto che oltre il 90% adulti, senza saperlo, sono carenti di Vitamina D e quindi proprio a causa della carenza vitaminica della madre, il suo latte non offre al neonato la quantità a lui congeniale.
Uno studio che pone l’accento anche sull’importanza della Vitamina D nello sviluppo e nel rafforzamento del sistema immunitario, importantissimo contro lo sviluppo dei tumori.

 

Per approfondire:

Dott.ssa Federica Marinelli