endofarmacologia

Endofarmacologia

Dieta, integrazione alimentare ed endofarmacologia

endofarmacologia

Un modo naturale per curarsi

L’endofarmacologia è un metodo di integrazione alimentare che nasce da una profonda conoscenza delle vie metaboliche del corpo umano e che cerca di fornire all’organismo il necessario (vitamine, minerali, aminoacidi, acidi grassi, ecc.) per produrre quello di cui ha bisogno per tornare alla condizione di equilibrio e benessere.
Partiamo dalla certezza che il nostro organismo,fatta eccezione per rari casi, si può considerare perfetto e che, fornendogli ciò di cui ha bisogno, ristabilisce spontaneamente il proprio equilibrio. Equilibrio che spesso si perde a causa di abitudini non salutari dello stile di vita come una alimentazione inadeguata, squilibrata, insufficiente o ricca di sostanze tossiche, una attività fisica insufficiente o eccessiva, o lo stress psico-fisico.
Per esempio, in caso di insufficienza metabolica di vario genere, la medicina occidentale interviene con terapie sostitutive o che comunque variano artificialmente i livelli di ormoni o di neurotrasmettitori, non stimolando in alcun modo la naturale capacità di produzione di queste sostanze da parte dell’organismo. Questo “sostituirsi” fa sì che il nostro organismo tenda, nel tempo, ad impigrirsi, riducendo la sua naturale capacità di autoguarigione.
Molti medici oggi giorno tendono a scordarsi di chiedersi perché ci sono tali carenze, si sente spesso dire che gli integratori vitaminici “non fanno niente” e che “non danno risultati”. Ma se per i primi due anni del corso di laurea in medicina si studia proprio come le vitamine agiscono nelle varie vie metaboliche, come si fa ad affermare cose del genere?
Un esempio classico è quello della serotonina, neurotrasmettitore che svolge un ruolo nella regolazione dell’umore e del sonno. Carenze di serotonina possono indurre desiderio di dolci soprattutto la sera, insonnia, ansia, depressione. La farmacologia tradizionale occidentale contrasta questa carenza artificialmente con farmaci inibitori del re-uptake della serotonina che vanno a bloccare la degradazione della scarsa quantità di serotonina prodotta.
Diversamente si potrebbe contrastare tale carenza fornendo all’organismo triptofano, magnesio, vitamina B6 e B3 (tutte sostanze che si possono assumere anche semplicemente dalla dieta) e lasciando che si produca in maniera naturale la giusta quantità di serotonina evitando tra l’altro anche gli effetti collaterali tipici dei farmaci.
In questo modo, con una approfondita conoscenza della fisiologia e della biochimica del nostro organismo, riusciamo, tramite la dieta e l’integrazione alimentare, a riportare, lì dove possibile l’organismo al suo stato di equilibrio e benessere in maniera naturale e senza fastidiosi effetti collaterali.