spalla-sole-centro-seb

Protezione Solare: quale, quando, come e perchè.

Si può dire che l’Estate sia arrivata, il sole è caldo ed invitante e noi stessi sentiamo il desiderio di lasciarci andare a piacevoli giornate all’aperto ed a regalarci un colorito nuovo, dorato, sano; in poche parole: baciato dal sole. Questo, ovviamente, comporta la corsa all’acquisto della protezione solare più adatta a noi ed in commercio ormai ne troviamo davvero per qualunque esigenza, dedicate alle singole zone del corpo, con un occhio particolare ai diversi tipi di pelle – non solo al fototipo, se chiaro, medio o scuro, ma anche alle problematiche della cute, se secca, grassa, matura, ecc…

Scegliere la protezione solare non è sempre impresa facile.
Se all’inizio del secolo scorso i primi prodotti  specifici erano rivolti per lo più a cercare di evitare le scottature – erano i primi anni in cui la tintarella aveva cominciato ad essere una moda e ci si esponeva senza pensare alle ustioni – il mercato ormai offre una tale e tanta varietà, che riuscire ad orientarsi può non essere semplice.
Fino a qualche tempo fa, si parlava solo di raggi UVB: questi sono i principali responsabili delle scottature, ma sono anche loro a sollecitare la produzione di melanina, con la conseguenza di un colorito più scuro.
Negli ultimi anni, si sente parlare anche degli UVA: a loro si accredita la responsabilità dell’insorgenza dei tumori della pelle, del fotoinvecchiamento, delle macchie solari e dell’aumento dei radicali liberi.
Dunque, le moderne creme con fattore di protezione devono garantire un filtro rispetto ai raggi UVA e UVB, e non più solo agli UVB.
E’ importante, però, scegliere in maniera consapevole e tenendo bene a mente che nessuna crema o spray solare ci salverà mai da un tumore della pelle. E’ un aiuto in più per prevenire il problema, ma non la soluzione definitiva.

E’ di qualche anno fa una legge volta a regolamentare la struttura dei preparati cosmetici per la protezione dal sole, soprattutto riguardo l’addizione con ossido di zinco.
La maggior parte delle protezioni solari definite “ecobio”, e dunque a formulazione naturale, contiene al proprio interno una certa percentuale dell’ossido sopracitato: esso è una barriera naturale, un cosiddetto “filtro fisico”, che si distende sulla cute e funge da barriera reale rispetto al sole. Esso è spesso legato a sostanze viscose, quali olii e burri, che possono scivolare sulla cute, rendendo “mobile” la protezione solare. Inoltre, la trama particolare di quest’ossido tende ad occludere i pori della pelle.
Volendo affrontare semplicisticamente l’ipotesi di un esempio, è come se aveste perennemente addosso un vestito e anche pesante.
Per questo, la legge impone che l’ossido di zinco sia presente a non più dell’1% nella soluzione.

viso-sole-centro-sebUn uso scriteriato di protezione solare – che sia a base di ossido di zinco o meno –  può compromettere seriamente la sintesi di Vitamina D e questo vale sia per l’ossido di zinco, sia per l’applicazione eccessiva e costante di filtri alti (dal SPF 20 in sù).
La Vitamina D è responsabile della regolazione del calcio e del fosfato e per questo è fondamentale nello sviluppo osseo ed è fortemente implicata nella crescita dei bambini. Infatti, chiunque tra voi abbia un figlio, sarà stato sicuramente consigliato dal proprio pediatra, riguardo l’integrazione di Vitamina D quando il piccolo, nel primo anno di vita, non può usufruire di una adeguata esposizione alla luce solare. E’ ampiamente dimostrato, infatti, che la carenza di questa vitamina è tra i principali responsabili del rachitismo.
A questa funzione della Vitamina D, si associa un coinvolgimento nella produzione di melanina, nella secrezione di insulina e prolattina ed assume un ruolo primario nell’ambito della difesa immunitaria. Inoltre, è tra quei fattori che limitano lo sviluppo e la nascita dei tumori, agendo direttamente sui tessuti. Carenze di vitamina D possono inoltre provocare depressione e ansietà.
Tra gli alimenti, la prima fonte di vitamina D è l’olio di fegato di merluzzo, ma possiamo ben comprendere che nessuno di noi ne sia ghiotto! Al contrario, potremmo esserne di pesce, in particolare di anguilla, aringa e salmone. Quantità inferiori di questa vitamina sono rintracciabili anche nelle uova, nel fegato ed in taluni formaggi.
C’è da sapere, comunque, che è una vitamina liposolubile, ovvero che il suo consumo va associato ad una minima quantità di grasso per poterne garantire l’assorbimento.

Come sempre, quindi, occorre ricercare un giusto equilibrio. Proteggersi dal sole è un’operazione indispensabile per la salute, ma occorre farlo con un certo criterio. Non staremo qui a ripetervi le stesse cose con le quali vi bombardano i media da anni, assieme ai loro servizi sul caldo afoso d’estate ed il freddo d’inverno, sarete già ben consapevoli degli orari migliori per l’esposizione e quanto occorra bere nel mentre.
Noi vi suggeriamo di scegliere con oculatezza la protezione solare, ricordandovi che il sole danneggia la pelle e promuove l’aumento dei radicali liberi e quindi l’invecchiamento. Un colorito dorato, sebbene ben lontano dall’abbronzatura color bronzo o cioccolato che molti sognano, potrebbe garantirvi non solo una pelle più giovane più a lungo, ma anche quel giusto equilibrio tra schermo solare e necessità di esposizione di cui abbiamo fisiologicamente bisogno per poter stare bene e in salute.
Passare del tempo all’aria aperta, stare al sole, garantisce anche una corretta produzione di serotonina, precursore della melatonina, e quindi ci assicura un miglior riposo notturno, con la conseguenza di una sferzata di energia dalla quale non possiamo che trarre giovamento.
Il vecchio adagio latino “in medio stat virtus” è sempre valido, per chiunque. Proteggete voi ed i vostri bambini, rammentando che lo strato bianchiccio e unto a fior di pelle non è garanzia reale di salute.

Un’ultima raccomandazione, infine.
Da uno a tre mesi prima dell’esposizione al sole, dunque già in primavera e poi per tutto il periodo estivo, consigliamo un’adeguata integrazione, al fine di prevenire i danni indotti dal sole: Betacarotene, Licopene, Vitamina C ed E sono solo alcuni tra i tanti elementi da tener presenti e che possiamo trovare in frutta e verdura colorata dal giallo all’arancione al rosso. Queste stesse vitamine favoriranno una tintarella sana e uniforme.

 

Per approfondimenti:
http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:31976L0768&from=IT
http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?qid=1433847055300&uri=CELEX:32003L0015
http://www.amblav.it/Download/l_30020040925it00130041.pdf
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_normativa_874_allegato.pdf

Dott.ssa Federica Marinelli